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Eleonora Pergolari

Eleonora Pergolari, avvocato, si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Perugia. E’ redattrice della testata giornalistica Edotto e ha esperienza decennale nell’ambito dell’informazione telematica dedicata all’aggiornamento di studi professionali, studi legali e aziende.

Nella Redazione Edotto scrive quotidianamente articoli specialistici di aggiornamento normativo e giurisprudenziale, nelle materie di diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo, diritto tributario e diritto del lavoro.


Cittadinanza italiana e ius sanguinis: la riforma approvata dal Governo

Approvata dal Governo la riforma della cittadinanza: stretta sui limiti alla trasmissione iure sanguinis, vincolo effettivo con l’Italia, centralizzazione delle domande e semplificazione dei servizi consolari.


Processo tributario: divieto di nuove prove in appello non per i giudizi pendenti

Dalla Consulta limiti e chiarimenti sulla nuova disciplina delle prove in appello nel contenzioso tributario: esclusa l’applicazione immediata sui giudizi pendenti, illegittimo il divieto su deleghe e procure, confermato quello sulle notifiche. La sentenza n. 36/2025.


Licenziamento per fumo sul lavoro: la tolleranza non giustifica

Fumare in un’area vietata sul luogo di lavoro può giustificare il licenziamento disciplinare, anche se si tratta di una prassi generalmente tollerata dal datore di lavoro. E' quanto precisato dalla Corte di Cassazione.


APE sociale anche a chi non ha percepito la NASpI

Cassazione: diritto all’APE sociale spettante non solo a chi ha fruito dell’indennità di disoccupazione, ma anche a chi, disoccupato e in possesso degli altri requisiti anagrafici e di anzianità contributiva, non ha fruito della NASpI perché non spettante.


Infortuni sul lavoro: mancata verifica d'idoneità, committente responsabile

Appalti: il committente è responsabile per l'infortunio del lavoratore autonomo se non verifica la idoneità tecnico-professionale di questi, soprattutto in situazioni di pericolo evidente. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione.